Il Parco Giffoni del Villaggio Sereno

Introduzione

Buongiorno a tutti!

Noi siamo gli alunni delle classe 3F della Scuola secondaria Franchi e i bambini della sezione Tulipani della scuola materna San Filippo Neri. Insieme abbiamo realizzato un progetto per valorizzare la ricchezza botanica del Parco del nostro quartiere: il Parco Giffoni del Villaggio Sereno e i luoghi di aggregazione più significativi di quest’ultimo. 

Abbiamo disegnato e costruito una mappa dettagliata del Parco, abbiamo ricercato le informazioni sugli alberi più importanti e sulle zone rilevanti come la panchina rossa, l’albero della legalità e la piastra per il basket. 

Nei nostri QRcode troverete curiosità che potreste non conoscere. 

Speriamo vi piaccia dato che ci siamo impegnati molto!

Ginkgo Biloba

Il Ginkgo Biloba è una pianta preistorica risalente a quasi 200 mila anni fa originaria dell’Asia centrale. Il suo nome deriva dal giapponese “Yin kuo” che significa albicocca d’oro.

La sua altezza si aggira intorno ai 30-40 metri. Le sue foglie sono molto particolari: infatti, pur essendo una pianta conifera, il Ginkgo Biloba presenta delle piccole foglie verdi brillante a forma di ventaglio, spaccate nel mezzo da un taglio che forma due lobi. Esse possono essere utilizzate nella farmaceutica come integratori per migliorare la memoria e le abilità cognitive. La corteccia è grigio-brunastro negli alberi maturi, mentre è di color argento negli esemplari più giovani. Ci piace chiamare l’esemplare del nostro parco “L’Albero dei Dinosauri”, poiché questo tipo di albero è uno dei pochi esemplari a non aver subito un’evoluzione dai tempi della Preistoria!

Cedro Atlantica

Il Cedro dell’Atlante o Cedro Atlantica è un albero appartenete alla famiglia delle pinacee; il suo nome deriva dalla sua origine e diffusione nella catena dell’Atlante che si trova nell’Africa nord-occidentale.

La sua altezza è compresa tra i 30 e 45 metri.

La pianta è monoica, cioè ha sia i fiori maschili sia quelli femminili.

I fiori maschili sono numerosi e si trovano nella parte superiore dei rami. Sono simili a piccoli coni gialli e allungati, lunghi circa 5 cm, mentre quelli femminili sono simili ai fiori maschili, ma sono più piccoli (circa 1 cm), sono meno numerosi e di colore verdastro.

La corteccia è liscia e lucente fino ai 25 anni di età, in seguito si screpola in piccole fessure verticali assumendo una colorazione grigio scuro.

Sambuco

Il suo nome originario è Sambucus Nigra, comunemente chiamato Sambuco, di provenienza europea-caucasica.

Il nome Sambuco deriva da “sambuca”, strumento musicale costruito in antichità proprio con il suo legno.

È una pianta comunemente bassa, infatti arriva massimo a 10 metri.

Ha una crescita rapida ma è poco longevo.

Ha una chioma molto espansa, con foglie composte da 3-7 foglioline, ovato-oblunghe, con margine dentato, purtroppo note per il loro cattivo odore.

I suoi fiori sono piccoli, biancastri, riuniti numerosissimi in infiorescenze ombrelliformi molto ampie. I frutti sono piccole bacche globose nero-violacee o rosse, contenenti un succo che viene impiegato per colorare i vini e marmellate.

La corteccia è grigia, rugosa e fessurata. Molto frequentemente i tronchi si ricoprono di muschi verdi.

Bagolaro

Il nome scientifico è Celsis Australis, ma viene anche chiamato Bagolaro o Spaccasassi.

Mediamente è alto 10-12 metri, ma può arrivare anche fino ai 30 metri.

Proviene soprattutto dall’Europa meridionale, dall’Africa del nord e dall’Asia minore.

È una pianta plurisecolare, molto longeva, tenace e resistente. Ha infatti delle radici estremamente possenti.

Il suo frutto è la drupa, delle sfere di colore viola-nerastro, noto per la produzione di liquori e per via della loro durezza si usavano anche per realizzare rosari.

Le foglie sono semplici, avendo una forma ellittica o lanceolata, con doppia dentatura sul margine, il picciolo è lungo 10 mm. L’apice è allungato con base asimmetrica.

La corteccia è di un grigio cenere, duro, elastico e flessibile.

Viene spesso utilizzato per alberature stradali e nei giardini pubblici, data la sua capacità antismog.

Platano

Platanus è l’unico genere di piante appartenente alla famiglia delle Platanacee ed è originario dell’ America centro-settentrionale e del bacino Mediterraneo orientale.

I Platani sono alberi monumentali molto apprezzati come piante ornamentali per decorare viali, parchi e giardini di notevoli dimensioni, nonché per l’arredo urbano grazie alla notevole resistenza allo smog delle metropoli.

Raggiunge altezze di 40 m e diametri di 2 m. La chioma è simile a un globo;

Il tronco eretto, a rami grossi e incurvati, La corteccia è liscia, appare così chiazzata di diversi colori grigio-verde, scagliosa e si squama in placche fini e irregolari.

Le foglie sono lunghe 12–22 cm, larghe e lobate. I fiori sono molto piccoli di forma globulare portati sul lungo peduncolo e sono unisessuali; L’impollinazione è ad opera del vento.

Alloro

Si presenta in forma di arbusto di varie dimensioni ma può raggiungere i 10 m.

Le foglie, ovate, sono verdi scure e sono molto profumate.

L’alloro è una pianta dioica, cioè porta fiori, unisessuali, in due piante diverse, una con i fiori maschili e una con i fiori femminili (che portano poi i frutti).

I frutti sono drupe nere e lucide con un solo seme.

Le bacche maturano a ottobre-novembre.

L’impollinazione è principalmente etmofolia, ovvero ad opera di insetti.

Diffuso lungo le zone costiere settentrionali del Mar Mediterraneo, l’Alloro è una pianta rustica che cresce bene in tutti i terreni e può essere coltivata in qualsiasi orto.

Si utilizzano le foglie e se ne possono fare vari usi sia in cucina sia in fitoterapia.

Nella mitologia greco-romana l’alloro era una pianta sacra e simboleggiava la sapienza e la gloria: una corona di alloro cingeva la fronte dei vincitori nei giochi, costituiva il massimo onore per un poeta che diveniva un laureato. Da qui l’accezione figurativa di simbolo della vittoria, della fama, del trionfo e dell’onore. Inoltre, questa pianta era sacra ad Apollo In Italia è tradizione far indossare una corona d’alloro a tutti i neolaureati.

Cedro dell’Himalaya

Il Cedro dell’Himalaya è un cedro nativo del versante occidentale dell’omonima montagna Si trova a quote di 1550-3200 m di altitudine. Il nome significa albero degli dei, per la sua connessione con l’Himalaya, considerata montagna sacra. 

È un albero sempreverde di grandi dimensioni, alto mediamente 40-50 m, ma che può raggiungere i 60 metri di altezza ed il tronco i 3 metri di diametro. Ha la corteccia grigiastra che negli esemplari adulti si screpola in placche sottili. La sua chioma è piramidale, con un diametro di 5-20 metri, e la cima è ricurva fin da giovane.

Le foglie del Cedro dell’Himalaya sono aghiformi, lunghe 2,5-5 cm, non pungenti, dapprima di colore grigio-azzurro e poi verde scuro.

È monoica, quindi porta fiori maschili e femminili sulla stessa pianta. II frutti del Cedro dell’Himalaya sono delle pigne.

Il legno del Cedro dell’Himalaya è un materiale pregiato, caratterizzato da leggerezza, profumo, tonalità variabili dal bruno-rossastro al giallo chiaro e giallo-bruno, e resistenza agli attacchi di insetti lignicoli.

Abete rosso

L’abete rosso o peccio è un albero appartenente alla famiglia delle Pinacae, ampiamente diffuso sulle Alpi, nonché nel resto d’Europa.

È alto fino a 40 metri, con un tronco dritto e una chioma conica relativamente stretta. Il portamento può differenziarsi in base all’altitudine, essendo questa una specie caratterizzata da un certo polimorfismo: la chioma può assumere una forma più espansa alle quote alpine più basse, mentre tende a divenire più stretta a quote maggiori (per contenere i danni provocati dalla neve).

La corteccia è rossastra (da quest’ultima caratteristica deriva il nome comune dell’albero); con l’età diviene bruno-grigiastra e si divide in placche.

Le foglie sono costituite da aghi appuntiti e essendo gimnosperme non fanno fiori, ma pigne.

Amareno

Il ciliegio aspro o ciliegio acido o amareno è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee. La sua origine è incerta.

Il frutto è una ciliegia dal sapore amaragnolo di colore rosso e ricca di vitamina C e B

E’ un piccolo albero di altezza compresa tra i 2 e gli 8 metri.

Il tronco ha una corteccia liscia caratterizzata da striature orizzontali. La fioritura si verifica intorno al mese di marzo; i fiori hanno petali bianchi.

Le foglie trovano uso nella produzione di liquori. Piatto tipico della cucina romana è la Crostata con marmellata di visciole. Nella cucina persiana esiste il riso al ciliegio aspro. 

Melo giapponese

È una specie originaria del Giappone che si caratterizza per una precoce fioritura.

È un arbusto che può raggiungere gli otto-nove metri di altezza, con foglie di medie dimensioni a forma ovale e di color verde brillante. Solitamente hanno una chioma fitta e arrotondata, che nel periodo che va da marzo a giugno, si riempie di moltissimi fiori a stella; Quest’ultimi hanno cinque petali riuniti in corimbi di colore rosso, bianco o rosa.

Il frutto, molto particolare, è una drupa delle dimensioni di una prugno di colore arancio, giallo o rosso, che compare dopo la fioritura e resta molto a lungo attaccato ai rami.

I frutti hanno consistenza dura e legnosa e non hanno un sapore gradevole: sono spesso amari e cattivi. Tuttavia, questi frutti non sono inutili, perché possono essere utilizzati per produrre dei liquori, del sidro, oppure per estrarre la pectina, addensante naturale utilizzato spesso per preparare le marmellate. 

Ippocastano

L’ippocastano o castagno d’India è un albero appartenente alla famiglia Sapindaceae, diffuso in Europa orientale.

L’ippocastano può arrivare a 25-30 metri di altezza.

La chioma è espansa, raggiunge anche gli 8-10 metri di diametro restando molto compatta. L’aspetto è tondeggiante o piramidale, a causa dei rami inferiori che hanno andamento orizzontale.

Le foglie dell’ippocastano sono palmato-settate di color verde brillante nella pagina superiore e verde chiaro in quella inferiore. 

La pianta ha fiori costituiti da un piccolo calice a cinque lobi ed una corolla con cinque petali bianchi, spesso macchiati di rosa o giallo al centro.

I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia di grandi dimensioni.

I frutti sono grosse capsule rotonde e verdastre, munite di corti aculei, che prendono il nome di castagna matta. Hanno un sapore amaro e sviluppano un odore molto sgradevole durante la cottura; sono leggermente tossici, quindi non commestibili.

L’albero della legalità

L’albero della legalità del parco Giffoni è un giovane esemplare di Celsis Australis, comunemente chiamato Bagolaro, ed è stato fortemente voluto dal consiglio di quartiere della scuola secondaria Franchi.

Esso vuole evocare il Ficus che si trova a Palermo, davanti alla casa di Giovanni Falcone, magistrato ucciso a causa della mafia, e sotto il quale ancora oggi si riuniscono i cittadini per protestare contro la violenza della mafia.

Il bagolaro con le sue solide radici riesce a frantumare la potente pietra dell’omertà e con le sue verdi foglie cattura lo smog dell’indifferenza e ci restituisce un’aria più pulita. Anche noi ragazzi vogliamo essere come questo albero: siamo ancora giovani, ma pronti a crescere costruendo un clima sereno e collaborativo dove tutti possano trovare un loro spazio senza essere oggetto di prevaricazione e soprusi.

Appesi ai rami della pianta si trovano poesie, messaggi e disegni realizzati da ogni classe della scuola media per celebrare il 21 marzo, la giornata in memoria delle vittime di mafia e per ricordare che ognuno di noi può fare la sua parte!

Casetta dei libri

La casetta dei libri è stata fortemente voluta dai Topi di biblioteca, un’Associazione culturale fondata nel 2000 da alcuni abitanti del Villaggio Sereno.

Il loro obiettivo è realizzare incontri culturali sul territorio del Comune di Brescia per promuovere l’interesse per la lettura e diffondere l’amore per la letteratura, l’arte e la storia.

Dal 2001, in seguito ad un accordo con il Comune di Brescia, i loro associati garantiscono il giovedì sera il prestito serale alla Biblioteca del Villaggio Sereno.

Grazie alla casetta dei libri tutti gli abitanti possono prendere o lasciare dei libri in buone condizioni senza bisogno di tessere o di permessi. Ciò facilita lo scambio dei libri tra i cittadini, e noi ragazzi della scuola Franchi e Marcolini abbiamo il compito di aiutare a custodirla.

Area relax

Sotto i meravigliosi esemplari di alberi di Bagolaro c’è un’area relax, una zona vicina all’entrata del parco nei pressi della Scuola media Franchi. All’ombra dei Bagolari vi sono panchine e tavoli in legno che si possono utilizzare per ritrovarsi e organizzare attività insieme.

Area giochi

L’area giochi è un luogo del parco in cui i bambini posso divertirsi. Quest’ultima è formata da:

  • Due altalene per i grandi
  • Due altalene per i piccoli
  • Una grande altalena (chiamata “nido”)
  • Un trenino sagomato
  • Uno scivolo grande
  • Uno scivolo piccolo.

Vicino ai giochi si trovano delle panchine dalle quali si può osservare questa zona.

È importante che gli adulti sorveglino costantemente i bambini durante le varie attività affinché non si facciano male e non rovinino o non sporchino i giochi o l’area circostante.

La panchina rossa

“Panchine rosse” è un progetto culturale, sociale e comunitario che mira a visualizzare negli spazi pubblici il tema della lotta per la consapevolezza, l’informazione, la prevenzione e la sensibilizzazione contro la violenza di genere e il femminicidio.

Il progetto, nato nel 2014 a Torino, è divenuto un’iniziativa di portata nazionale, diffondendosi in parchi e spazi pubblici, periferie urbane e comunità più piccole, fino a divenire un simbolo riconoscibile nel paesaggio italiano, un richiamo onnipresente alla donna.

Il tema della panchina simboleggia il posto lasciato vuoto da una donna vittima di omicidio: il passante viene invitato a sedersi e a riflettere sulla necessità di dedicare un momento di ascolto e sostegno alle donne vittime di violenza.

Il colore rosso è stato scelto per rappresentare il sangue versato delle vittime di femminicidio.

Area cani

Le aree cani sono state realizzate per permettere ai nostri amici a quattro zampe di muoversi e correre liberatamene a patto che il loro padrone rispetti determinate regole:

  • Raccogliere le feci del proprio cane
  • Introdurre cani microchippati (che hanno il chip)
  • Introdurre solo cani vaccinati
  • Non introdurre cani e cagne in calore
  • Non introdurre cani malati
  • Entrare con il cane al guinzaglio (e museruola)
  • Il proprietario deve per sempre mantenere il cane sotto controllo
  • È consentito introdurre bambini a condizione che siano sotto la supervisione di un adulto
  • Evitare che il cane abbai in modo prolungato.

Piastra da basket

La piastra da Basket è uno spazio pensato per far giocare i più piccoli e i più grandi. Ha un solo canestro ma è comunque utile per gli allenamenti e per giocare in compagnia.

La piastra è anche usata per altri scopi:

  • andare sui pattini/bicicletta
  • allenarsi a badminton/pallavolo/calcio

Buon divertimento!!